Taranto – L’ente bilaterale agricolo Taranto Faila Ebat, costituito da Cia Agricoltori Due Mari, Flai Cgil Taranto, Coldiretti Taranto, Fai Cisl Taranto, Confagricoltura Taranto e Uila Uila Taranto, ha chiesto al Prefetto di Taranto dott. Martino Demetrio un incontro per rappresentare la disponibilità nell’attivare un tavolo di accoglienza attraverso il coinvolgimento delle parti sociali e delle aziende agricole che sono pronti a dare occupazione ai profughi ucraini che, con i corridoi umanitari, stanno giungendo nel nostro territorio.

Le organizzazioni sindacali e le aziende della provincia Jonica vogliono in modo concreto rendere tangibile la solidarietà.

Si avvicina l’importante periodo della grande raccolta che vede l’impiego di molti braccianti agricoli e si rimarca che negli ultimi anni le imprese hanno avuto difficoltà nel reperire manodopera autoctona; si ritiene, pertanto, che tale progetto rappresenti non solo un concreto gesto solidaristico, ma sicuramente un’esperienza di preziosa integrazione che trova sintesi attraverso il lavoro dignitoso e tutelato.

Inoltre molte aziende agricole, attraverso l’opportunità di lavoro, offrirebbero anche la possibilità di avere un alloggio sicuro, se pur temporaneo, consapevoli di aiutare donne e bambini che raggiungono la provincia jonica.

È un gesto di solidarietà concreta che pur si muove nella consapevolezza che gli effetti della guerra in Ucraina si ripercuotono anche sul settore agricolo: problemi sulle consegne di concimi e alimenti per gli animali, aumento del prezzo di grano e mais, una riduzione di produzione dal lattiero caseario alla carne, dall’olio al vino.

Questa crisi interessa sicuramente le aziende agricole, ma coinvolge anche i lavoratori e i consumatori, già profondamente provati da una emergenza sanitaria non ancora cessata.

Nonostante tali consapevolezze di un periodo complesso che già ha interessato il settore e l’intera filiera, come parti che costituiscono l’ente Faila Ebat, le associazioni hanno deciso di mettere da parte le proprie preoccupazioni economiche e produttive, per esprime solidarietà al popolo Ucraino che sta vivendo momenti drammatici attraverso l’azione di un’accoglienza concreta.

La guerra deve fermarsi immediatamente.

“Contro la guerra per un’Europa di pace”.